Smart City: a Trento le nuove tecnologie fanno la felicità dei cittadini

13 Ott 2015 News

A Trento le nuove tecnologie fanno la felicità dei cittadini. E intanto FBK studia un progetto per la mobilità indipendente dei bambini.

Se una definizione univoca di Smart City non esiste, dare conto dei motivi per cui una città deve porsi l’obiettivo di essere “smart” è facilissimo: dare ai cittadini la possibilità di essere felici.

151013 Smart City 1Una City è Smart quando è capace di migliorare la qualità della vita di una comunità progettando infrastrutture all’avanguardia grazie alle potenzialità dell’informatica e delle nuove tecnologie. Ma perché questo accada anche una Community deve essere in grado di essere “smart”: deve capire, a tutti i livelli, che l’informatica può migliorare la qualità della propria vita. Enti pubblici, centri di ricerca, università e privati cittadini: tutti i soggetti coinvolti devono condividere una visione comune del proprio futuro e orientarsi alla collaborazione, per rifiutare l’informatica “cattiva” (quella che non risolve i problemi ma li crea) e sfruttare la tecnologia che invece aiuta a vivere meglio.

È questo il messaggio lanciato nel corso di “Smart City”, il primo evento in programma per l’edizione 2015 del Festival delle Professioni, ospitato in mattinata non a caso a Palazzo Geremia: la città di Trento è stata infatti selezionata dall’Institute of Electrical and Electronic Engineers nell’ambito di IEEE Smart Cities Initiative, un’iniziativa globale sulle smart cities con l’obiettivo di individuare dieci città come modello di eccellenza in ambito di Smart Cities.

Ad aprire i lavori dunque Chiara Maule, assessora del Comune di Trento alla partecipazione, innovazione, semplificazione e formazione, che ha voluto introdurre le sfumature di un progetto concreto, trasversale e inclusivo, che si è valso – e continua a valersi – della collaborazione tra gli stakeholders del territorio: “I primi passi per preparare Trento a essere una città del futuro più intelligente, più inclusiva e più aperta – ha detto – sono: una cittadinanza digitale; il coinvolgimento e la partecipazione della comunità; il sostegno alle imprese e al mondo del lavoro ad alta vocazione tecnologica; l’assistenza, l’alfabetizzazione e la facilitazione digitale, per superare il divario digitale sull’utilizzo dei servizi online offerti dalla pubblica amministrazione e sui nuovi temi del vivere online; un cantiere di iniziative e progettualità specificamente dedicate a questi importante settore. È una sfida grande che va raccolta anche da tutti i cittadini che intendono costruire insieme la roadmaps della nostra città”.

Nel merito del percorso affrontato dal comune del capol151013 Smart City 2uogo è entrato Giacomo Fiornoni, IT Project Manager del Comune di Trento, che ha illustrato il piano di intervento dell’amministrazione cittadina spiegando in quali azioni si sviluppi la visione generale adottata. “Prima – ha detto – è venuta l’analisi della situazione attuale, al fine di individuare punti di forza e aree di miglioramento. Abbiamo poi analizzati i piani realizzati nel corso del tempo, scoprendo tanti progetti straordinari ma privi di coordinamento. Definiti i macro-obiettivi principali, abbiamo declinato il percorso per ciascun ambito d’azione, anche con l’ausilio di esperti. Il passaggio finale, quello dell’attuazione vera e propria del piano, sta passando per i processi di innovazione organizzativa interna, di programmazione “smart”, infine di partecipazione attiva, per l’installazione di un circolo virtuoso di cambiamento”.

Marco Pistore, Responsabile del Laboratorio Smart Community della Fondazione Bruno Kesseler, ha spiegato come si è avviata la sperimentazione della prima Smart Reality: “FBK ha scelto un piccolo modello di città, e ha sviluppato, insieme all’Università e agli studenti, Smart Campus: un progetto per testare, nella dimensione di una ideale cittadella universitaria, servizi destinati a favorire la socializzazione, la mobilità, insomma la vita degli studenti. È anche grazie a loro se le App sviluppate in sintonia con in fabbisogni manifestati sono state presto trasferite alla più estesa dimensione urbana del capoluogo: mi riferisco a Viaggia Rovereto, Viaggia Trento, 100% riciclo, Il Comune in Tasca…. Il valore delle iniziative promosse nell’ambito del progetto Smart City risiede esattamente nella loro popolarità. Niente accade dietro le quinte, e tutto avviene perché l’utente finale, interpellato fin dalla fase progettuale, ha messo a disposizione la propria esperienza”.

La concertazione è un valore quando coinvolge il cittadino, ma anche quando diviene l’approccio necessario a una dimensione oramai globalizzata. In questo senso Alberto Lui, ricercatore sr. presso l’assessorato all’Università e alla ricerca della Provincia autonoma di Trento, ha ricordato come, in sintonia con le politiche comunitarie, la Provincia abbia stanziato forti investimenti a favore del sistema trentino della ricerca, valorizzando “in maniera trasversale l’impiego delle nuove tecnologie sull’ambiente, sul clima, sulla salute, sull’innovazione industriale, sul turismo e sul patrimonio culturale”.

Nel corso dell’incontro sono stati inoltre ricordati i progetti di partecipazione di successo promossi dal comune di Trento, e in particolare la piattaforma SensoRcivico, promossa in collaborazione con il Consorzio dei Comuni trentini per favorire la raccolta di segnalazioni da parte dei cittadini; la piattaforma delle idee Futura Trento, anch’essa realizzata d’intesa con FBK e numerose associazioni del territorio; infine WeLive, progetto finanziato da Bruxelles attraverso il quale il Comune chiede ai cittadini stimoli sulle loro priorità in termini di servizi smart. Si tratta invece di un progetto avveniristico tuttora da realizzare “CLIMB – Children’s independent mobility”, per una “Mobilità indipendente dei bambini”: “Un esempio di progetto di Smart Community – ha detto Pistore – che avrebbe un ruolo determinante nello sviluppo cognitivo, fisico, sociale ed emozionale del bambino, contribuendo a definire il suo rapporto con la città”. A proposito dell’appello lanciato anche nel corso dell’incontro dalla presidente dell’Associazione Giovani Professionisti Alessia Buratti, che aveva evidenziato l’utilità delle tecnologie informatiche per una reinvenzione del ruolo dei professionisti, Matteo Gerosa, IT Project Manager di FBK, ha introdotto il tema dell’opportunità dell’impiego di strumenti innovativi per la semplificazione del linguaggio e dei rapporti con la pubblica amministrazione, fino a immaginare una “Wikipedia del cittadino” che sia enciclopedia e patrimonio condiviso tra le amministrazioni, i professionisti e la comunità.

Per maggiori informazioni contattate l’ufficio stampa: Silvia Bruno 333 9980836

Per scaricare il programma: http://www.festivaldelleprofessioni.it/programma-2015/