Discutere di professioni regolate in questo momento può apparire singolare o persino anacronistico, per il bisogno di libertà e concorrenza che caratterizza la nostra economia. Ma libertà economica e concorrenza non possono esistere se non esistono strumenti di garanzia e informazione dei consumatori.

E proprio nei servizi ad elevato contenuto intellettuale il consumatore, sia esso un privato cittadino o un’impresa, è maggiormente indifeso di fronte all’offerta di servizi professionali. In questo contesto, l’esistenza di sistemi di garanzia della qualità dei professionisti, di regolazione interna dei comportamenti e di collaborazione nella crescita e nell’aggiornamento professionale che le organizzazioni dei professionisti rappresentano, ha una sua evidente utilità per i singoli e per il sistema paese. Nella stessa prospettiva, tuttavia, non si può non constatare come gli strumenti di tutela debbano essere adeguati allo sviluppo dell’economia, delle tecnologie e dei contenuti stessi della professione, evitando che regole e limitazioni ragionevoli in passato diventino anacronistici strumenti di difesa di privilegi e di rendite. Il festival delle professioni si propone di ragionare, in modo aperto e non preconcetto, su questi e altri temi, ricordando anche ai giovani che la professione rappresenta una straordinaria opportunità personale per molti di loro ricordando a tutti che l’esistenza di una corpo numeroso di qualificati professionisti rappresenta una risorsa per il Paese che certamente non deve essere sprecata.

Paolo Collini

Presidente del comitato scientifico del festival

10/10/2012