Asino chi rilegge!

17 Ott 2015 News

Per comunicare con efficacia con il grande pubblico, il Festival delle Professioni sceglie anche i canali smart della comicità di Lucio Gardin.

La quarta edizione del Festival delle Professioni non è smart solo nei contenuti.

Per consentire anche a un pubblico indifferenziato l’accesso ai temi trattati nel corso dell’evento, Gi. Pro. ha scelto di trasferire i contenuti affrontati in forma più tecnica nell’ambito degli incontri diurni anche attraverso momenti di intrattenimento – potremmo dire di infotainment – lievi, divertenti, e però allo stesso tempo pregni di significato. Di qui, ieri sera presso la facoltà di sociologia, la programmazione dello spettacolo teatrale “Asino chi rilegge!” di Lucio Gardin: “L’occasione – dice lui – per risolvere i grandi conflitti della storia con la Mediazione, perché coi se e coi ma non si farà la storia, ma si può rileggerla. Ah, che Storia!”.

Gardin ha affrontato con esilarante ironia diversi aspetti emersi fin dalla giornata di martedì. Quello del professionismo, in primo luogo, e della creatività: “Quando spiego che faccio il comico – ha raccontato – mi chiedono spesso cosa faccia di altro per vivere. Come se questo non potesse essere un lavoro. Oppure, al contrario, mi chiedono di essere comico anche quando non lavoro, magari a cena, tra una portata e l’altra… Mi domando sempre: farebbero lo stesso sedendo a tavola con un urologo? Gli chiederebbero di fare un giro per controllare che lì sotto, per i commensali, vada tutto bene?”. Tanta parte dello spettacolo è stata dedicata ai temi trattati nel pomeriggio di ieri: dunque alla mediazione familiare, alla conciliazione consumatori, alla mediazione obbligatoria. Gardin ha ironizzato sulle tipiche situazioni di conflitto in famiglia, partendo dalle dispute che si generano tra moglie e marito, quando le gioie del fidanzamento sono oramai un ricordo sbiadito. Casi di merce che avrebbe dovuto essere resa (se così fosse stato, l’umanità avrebbe risparmiato diverse grane), come la mela di Adamo ed Eva, oppure il cavallo di Troia , sono stati lo spunto per una riflessione sulla conciliazione consumatori. Per dire del valore della mediazione obbligatoria, diverse gag ispirate a numerosi casi (anche ricavati dalle cronache locali, perché spesso la realtà supera di gran lunga la più fervida immaginazione) di “buon” vicinato.

Infine un affondo sul valore della comunicazione, a partire dalla canzonatura della proverbiale chiusura del trentino medio, “ripiegato su di sé e ripieno di se stesso come un tortellino”, a differenza dello spaghetto milanese, diritto come un fuso all’obiettivo, oppure del mobile fusillo napoletano.

Nel corso dello spettacolo, brevi interventi di giovani professionisti hanno precisato i riferimenti dei servizi a diposizione del cittadino attivi sul territorio trentino.

Per maggiori informazioni contattate l’ufficio stampa: Silvia Bruno 333 9980836